Un telefono cellulare senza batteria? Esiste e prende energia dall’ambiente

La notizia di un cellulare da ricaricare 4 volte l’anno ci aveva già fatto ben sperare. Ora arriva la notizia di uno senza batteria che si ricarica con l’aria. Non si tratta di fantascienza, ma di un prodotto che esiste già, nel presente. Il telefonino funziona con pochissima energia — qualche milionesimo di watt catturato dall’ambiente tramite onde radio e luce — e permette di abbandonare caricabatterie, cavi e telefonini che si scaricano continuamente. Per realizzarlo i ricercatori dell’Università di Washington hanno ripensato del tutto il design degli attuali dispositivi, come riporta lo studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Association for Computing Machinery on Interactive, Mobile, Wearable and Ubiquitous Technologies. «Il telefonino è il dispositivo da cui dipendiamo di più oggi. Se c’è qualcosa che vorremmo usare senza dipendere dalle batterie è proprio questo», ha detto Joshua Smith, uno degli autori dello studio. Il prototipo è in grado di svolgere le funzioni fondamentali: fare e ricevere chiamate, trasmettere dati e permettere a chi lo usa di inviare comandi con dei pulsanti. Per poter funzionare «sfrutta le vibrazioni che si producono nel microfono o negli altoparlanti quando si fa o si riceve una chiamata». Un’antenna connessa ai componenti converte i movimenti in segnali radio: «mentre si parla, il telefono codifica le vibrazioni in onde radio, invece quando si è in ascolto queste vengono trasformate in suoni». La poca energia che è ancora richiesta per altre funzioni è ricavata dalle onde radio emesse da un trasmettitore e dalla luce, grazie a minuscole celle solari.

Come funziona?

In un paper pubblicato a inizio luglio, gli scienziati hanno presentato i risultati della ricerca, finanziata anche dalla National science foundation e Google faculty research awards. Il «battery free cellphone» funziona con una tecnica chiamata «backscatter», tramite la quale il dispositivo è in grado di comunicare riflettendo le onde radio. Per recuperare energia, diversi componenti del «telefono» sono stati installati separatamente, tra cui una stazione base con circuiti per la connessione alla rete cellulare. Il prototipo è dotato di una tastiera touch per digitare il numero, nonché un piccolo pannello LED che lampeggia ogni volta che si preme un tasto. Non si può pretendere di più al momento, considerando il fatto che uno schermo touch richiederebbe — da solo — circa 400 milliwatt. Il telefono funziona come un walkie talkie, con la necessità di tenere premuto un pulsante per parlare/ascoltare. In futuro verrà inoltre implementato un display e-ink per l’invio di messaggi di testo.

Lavorare a basse potenze

Per Bryce Kellogg, dottorando di ingegneria elettronica alla University of Washington e coautore della ricerca, la sfida più importante è stata quella di lavorare a basse potenze: «La quantità di energia che si può ricavare dalle onde radio o dalla luce ambientale, è nell’ordine di 1 o 10 microwatt. Così — ha spiegato — le operazioni telefoniche in tempo reale sono state davvero difficili da realizzare senza sviluppare un approccio completamente nuovo per la trasmissione e la ricezione delle conversazioni».

(Fonte: Corriere.it)

Perdite della rete idrica, ci pensa il mini robot PipeGuard

PipeGuard, la sentinella della rete idrica

In Italia il sistema idrico è un vero e proprio colabrodo. I dati pubblicati nel recente Blue Book 2017 (promosso da Utilitalia) forniscono un quadro scoraggiante, fatto di infrastrutture vecchie e fatiscenti e alti sprechi. In media la rete nazionale conta fino al 38 per cento di perdite, con situazioni più drammatiche al Centro (46%) e al Sud (45%).

A dare una mano alla risoluzione del problema potrebbe essere PipeGuard, il nuovo robot sviluppato da MIT di Boston. Simile nell’aspetto al volano del badminton, il piccolo dispositivo è in grado di rilevare le variazioni di pressione causate da una perdita grazie ad una coda in gomma morbida che si espande per riempire il diametro delle tubature.

Come funziona PipeGuard?

Questo robot può essere inserito nel sistema idrico attraverso qualsiasi idrante, affidandolo al flusso dell’acqua. Durante il “viaggio”, la posizione è costantemente monitorata e il rivestimento di gomma permette di registrare anche la più piccola variazione di pressione. Il team ha effettuato un test sul campo in Arabia Saudita, sfruttando una tubatura arrugginita lunga 1,6 chilometri e di 5 cm di diametro.

I ricercatori hanno creato una perdita artificiale e lasciato che PipeGuard si aggirasse lungo curve, giunti a T e connessioni per rintracciarla.

 

Abbiamo calato il robot in una congiunzione del tubo e lo abbiamo tolto da un’altra”, spiega You Wu, uno degli scienziati che ha lavorato al progetto. “Lo abbiamo testato per 14 volte durante tre giorni e ha completato l’ispezione ogni volta con successo. Inoltre, ha trovato una perdita di circa 4 litri al minuto, che è un decimo della dimensione minima identificata in media dai metodi di rilevamento convenzionali”.

 

La soluzione MIT sembra avere un vantaggio notevole rispetto agli altri sistemi robotizzati creati sino ad oggi, in quanto la sua coda in gomma ha la capacità di espandersi in tubi di varie dimensioni, come un ombrello. Il passo successivo è quello di realizzare una versione ancora più flessibile e pieghevole di PipeGuard, che si adatti rapidamente a diametri diversi. Non solo il sistema potrebbe essere adattato anche agli impianti di distribuzione del gas naturale, tubature spesso vecchie e scarsamente mappate le cui perdite sono difficili da individuare. Non solo. Gli scienziati stanno già lavorando su un piccolo upgrade per rendere il robot capace non solo di individuare le perdite della rete idrica ma anche di effettuare una riparazione immediata sul posto.

(Fonte: Rinnovabili.it)

DISSERVIZIO 14 LUGLIO 2017

Si segnala che a causa di uno sciopero indetto dalle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori della Padova Tre s.r.l. nella giornata di venerdì 14 luglio 2017 potrebbero verificarsi dei disagi nello svolgimento dei servizi di raccolta in particolare presso i Comuni di Codevigo, Pernumia, Pontelongo, San Pietro Viminario  e Stanghella.

Gli uffici del Consorzio ed in particolar modo il numero verde 800 969 852 restano a disposizione per le segnalazioni qualora si verificassero particolari situazioni di disagio tali da comportare rischi per la salute e l’igiene pubblica, nel rispetto della normativa che regola il diritto allo sciopero nel servizio pubblico.